sabato 3 maggio 2008

Benvenuti

Camerati e Compagni,

per anni ce le siamo date di santa ragione (nelle piazze, nelle università, davanti alle sezioni di partito) e ce ne siamo dette di tutti i colori (dai palchi, sui giornali, alla tv) senza capire che facevamo il gioco di quegli "italini" (italiani piccoli e meschini) che da 60 anni hanno in mano il giocattolo ed ai quali basta agitare lo spauracchio degli opposti estremismi per saldare il loro culo pesante alle poltrone "del comando".

Quanti amici sono caduti mentre loro, gli italini, portavano a spalla le bare e parlavano alla nazione con il loro modo pacato e misurato?
Ancora oggi, due finti partiti che rispondono agli stessi padroni, animano la vita politica italiana secondo un copione ben definito che non pensa al bene comune, che non provvede al benessere ed al progresso degli Italiani m che obbedisce a banche, poteri forti..e soprattutto al dio denaro.

'Fanculo!

La pacchia per loro deve finire...una nuova sintesi politica, che vada finalmente oltre gli schemi preconcetti di destra e sinistra, potrà essere l'arma con la quale scardinare il sistema.
Il giorno nel quale ci renderemo conto che, da una parte e dall'altra, molto spesso abbiamo combattuto per gli stessi obiettivi ed individuato le stesse "cause" del nostro "malessere politico",potremo finalmente rivolgerci al futuro con ritrovato vigore.
Per far questo però la Destra Sociale, identitaria o chiamatela come volete deve, da una parte, abbandonare certe strade sbagliate che ha intrapreso (confessionalismo religioso e razzismo soprattutto) e recuperare il carattere veramente rivoluzionario che fu nel fascismo della prima ora ed in quello della R.S.I.
Dall'altra parte però la sinistra deve smetterla di agitare la bandiera della resistenza, dell'antifascismo becero e demagogico e di parlare della destra come della "guardia bianca" del padrone.
Sintesi politica dicevo... che non sia semplice sincretismo ideologico, ma sappia portare avanti un nuovo progetto politico anticapitalista, sociale, che metta al centro il lavoro visto come realizzazione e missione di un popolo e di una nazione.
Non mi sto inventando nulla di nuovo: trent'anni fa un gruppo che si chiamava Lotta di Popolo riuscì a proporre questo nuovo schema, guadagnandosi l'antipatia sia del sistema, sia della destra, sia della sinistra; insomma, un'esperienza niente male che aveva sortito effetti importanti!

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